L’endometriosi è una malattia poco conosciuta, ma che colpisce più di 200 milioni di donne in tutto il mondo, e che oltre ad avere un impatto sulla qualità della vita, può compromettere la fertilità. Pertanto, è fondamentale diagnosticarla con la massima tempestività. Se hai un dolore pelvico continuo o i tuoi cicli mestruali sono molto dolorosi, chiedi al tuo ginecologo di sottoporti a un controllo. E se la malattia viene confermata non ti allarmare, perché esistono delle terapie. Ecco le risposte ad alcuni dubbi frequenti:

  1. Che possibilità ho di rimanere incinta?
    La cosa migliore è rivolgersi a un centro che disponga di un’équipe specializzata nel trattamento di questa malattia, poiché ogni caso deve essere studiato in modo personalizzato.
  2. Perché ha conseguenze sulla fertilità?
    Perché può causare lo sviluppo di aderenze che ostacolano il funzionamento delle tube di Falloppio, lo sviluppo degli ovuli o l’impianto degli embrioni.
  3. Quali trattamenti possono aiutare a migliorarla?
    Di base, le opzioni sono rappresentate dalla terapia medica ormonale, dall’intervento chirurgico e da tecniche di riproduzione assistita.
  4. Quando è necessario intervenire chirurgicamente?
    Solo quando il dolore non può essere controllato con i farmaci, oppure nelle pazienti che presentino cisti molto grandi o tube estremamente dilatate.
  5. L’età è un fattore a sfavore?
    Sì, perché la malattia può progredire e la fertilità può ridursi, pertanto noi consigliamo di non ritardare il momento della maternità oppure di conservare gli ovuli.
  6. In che modo le tecniche di riproduzione assistita possono essere d’aiuto?
    Esistono più opzioni, ma la scelta dipende dall’estensione della malattia, dal risultato dei trattamenti precedenti e dall’età.
  7. In quali casi sono particolarmente indicate?
    Nelle pazienti con più di 38 anni, oppure nelle pazienti operate nelle quali riteniamo che le possibilità di una gravidanza spontanea siano ridotte.
  8. Qual è la percentuale di successo della FIV in caso di endometriosi?
    È molto variabile, dipende dall’estensione della malattia, dall’età e dal tipo di tecnica proposta, e richiede uno studio completo della coppia.
  9. L’impianto dell’embrione può risultare più difficile?
    Sì. Inoltre, possono essere presenti altre patologie uterine che possono complicare ulteriormente la situazione, come miomi, adenomiosi, ecc.
  10. È certo che dopo la gravidanza i sintomi possano migliorare?
    Sì, e la malattia può essere controllata con trattamenti più semplici.