La necessità di un appoggio dal punto di vista emotivo è evidente. Ma decidersi a rivolgersi ad un professionista è un passo difficile.

Qui trovi una lista di alcuni dei temi che più preoccupano. Identificarli ti aiuterà a scoprire quali sono i tuoi punti forti e quali i deboli e a valutare la necessità o meno di un aiuto esterno da parte di un professionista in psicologia:

  1. Addio ai sensi di colpa! L’ansia non è un fattore determinante nel risultato del trattamento. Non farti influenzare da commenti del tipo “Non resti incinta perché sei ossessionata”.
  2. Gestisci le tue emozioni. Identificare rabbia, senso di ingiustizia o tristezza ed essere in grado di accettarli, mettendo a fuoco i pensieri negativi che li provocano, aiuta a ridurre la sofferenza.
  3. Liberati dalle paure. Le paure ci paralizzano, dunque, oltre a riconoscerle, dobbiamo sapere come affrontarle.
  4. Controlla la tua ansia. Imparare tecniche di rilassamento, respirazione diaframmatica e mindfulness permette di gestire meglio lo stress e l’ansia.
  5. Migliora la tua capacità di comunicazione. Sii assertiva ed esprimi ciò che senti nel modo giusto: né passivo, né aggressivo.
  6. Rafforza il tuo rapporto di coppia. Se la sessualità ne ha risentito, esistono tecniche che possono riattivarla e migliorarla.
  7. Preparati mentalmente. Bisogna pensare come un “corridore di fondo”, non sappiamo quando arriverà la gravidanza, né quanti cicli di trattamento saranno necessari per ottenerla.
  8. Sii realista. Non aiutano né l’eccessivo ottimismo, né il catastrofismo.
  9. Sostegno in situazioni difficili. La necessità di ricorrere a una donazione di gameti., un aborto o la possibilità di dover rinunciare a proseguire con i trattamenti sono tutte situazioni che richiedono un sostegno speciale.
  10. Non sei sola. Il sostegno psicologico durante tutto il ciclo del trattamento permette di sentirsi accompagnati in tutto il processo.